Ricordate quei totem installati in piazza Verdi e in piazza Castelnuovo che fungevano da punto informativo per i cittadini e i turisti?
Queste, come altre, sono alcune delle tante installazioni che non hanno avuto successo e che oggi ritroviamo per i marciapiedi spenti o distrutti.
Visto l’oggettivo aumento delle vendite della bicicletta a pedalata assistita, l’Emilia Romagna (di certo regione all’avanguardia per quanto riguarda la mobilità) si sta muovendo per dotare le proprie città di strumenti utili alla mobilità sostenibile.
In occasione delle ultime pedalate notturne organizzate da Palermo Ciclabile, abbiamo potuto constatare come la bicicletta sia molto apprezzata, soprattutto in una città caotica come la nostra, e sempre più gente dichiarava di aver acquistato una bici “elettrica” e di averla sostituita all’auto nell’uso quotidiano.
Perchè non investire dunque in nuove installazioni, così come quelle che ha annunciato la regione emiliana?
06/10/2010
La sperimentazione partirà a Reggio Emilia, Bologna, Imola e Rimini
Per una mobilità sempre più sostenibile, la Regione Emilia-Romagna punta sull’elettrico. Nelle prossime settimane, ha annunciato l’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri, verrà infatti firmato un accordo con Enel per installare le prime 60 colonnine per la ricarica dei veicoli.
Si partirà da Reggio Emilia, Bologna, Imola e Rimini, per arrivare a tutti i capoluoghi di provincia e alle principali città sopra i 50 mila abitanti.
c’è talmente carne al fuoco da farci già 5 puntate; e visto che non parlano di Berlusca’s Antigua non credo che l bloccheranno…
FACCIAMOLO!!
Certo sarebbe bello..io uso oramai da due anni una bici elettrica…inizialmente quando l’ho comprata ero un pò perplesso…si trattava di vendere la moto e passare alla elettrica. Ora vi posso dire che è stato l’acquisto più intelligente ed utile che abbia mai fatto. Non ho mai rimpianto un solo giorno la moto. Non inquino, non spendo soldi di benzina e di assicurazione, vado dovunque, anche con la strade chiuse al traffico. Ricarico a casa o se capita in ufficio…una carica completa costa circa 8 cent…e ci fai più o meno 30 km…non so se spiego. Le colonnine sarebbero utilissime ma prima di queste, sacrosante, bisogna pensare assolutamente ad un serio piano di poste ciclabili…vere e a norma, che delinino un percorso intero, e non uno spezzatino come quello attuale…e sopratutto che siano controllate dalla polizia municipale…sulla quale oramai non ci sono più parole. Solo dopo parlerei di colonnine elettriche…dopo le piste. Al di la di tutto…vedo sempre più bici elettriche in giro e non posso che essere contento!
in luogo di “poste”, prego laggsi “piste” 😉
in luogo di “laggsi”, prego leggasi “leggasi” 😉
O ma che ho stamattina??
Questa sarebbe un’idea molto utile, così uno non deve ricaricare le batterie a casa propria.
Ma ogni rifornimento di energia si pagherà come se fosse energia consumata in casa per la bolletta Enel ??
In alcune città si attiva inserendo un codice che identifica la propria utenza. Il costo viene caricato in bolletta
@metropolitano:
Non so se queste ricariche sono a carico del comune, ma anche se non lo fossero, non vedo la difficoltà nel prevedere un “insert coin” come si fa per le fotocopiatrici ecc.
@prantsvotsa
Sono curioso perchè anche a me piacerebbe comprarne una. Volevo chiederti, da quando l’hai comprata. Volevo chiederti, hai per caso riscontrato una minore durata delle batterie dopo tot cicli di carica? nel senso che temo che le batterie nuove durino 30km così come dici tu, ma che a distanza di 2 anni durino si e no 10 km e vadano riacquistate. Hai avuto modo di riscontrare questo?
Penso che Phrantsvotsa (#2), abbia scritto cose tutte molto sensate; in particolare, io condivido quella relativa alla “continuità” delle piste ciclabili e ai relativi controlli su di esse da parte della Polizia Municipale.
Personalmente ho una bicicletta “tradizionale”, ma la uso solo nelle mattine dei giorni festivi – traffico scarso e aria relativamente più pulita – e gli altri giorni mi muovo a piedi; la zona dove abito (Dante-Finocchiaro Aprile) non ha nemmeno un centimetro di pista ciclabile ed io non voglio essere fra quelli che vanno in bicicletta sui marciapiedi costituendo un grave pericolo per i pedoni (purtroppo succede anche questo, giacché anche la maggioranza dei ciclisti prima di essere tale è soprattutto “palermitana”, cioè “disinteressata” ai diritti altrui).
Era solo per saperlo, tanto una carica non dovrebbe costare molto.
Se è l’Enel a gestire le colonne, io penso che ogni ricarica avrà per KW lo stesso prezzo del consumo domestico.
@Freddie
Dipende dal tipo di batteria. Il gruppo che monta la mia bici è costituito da 4 piccole batterie al piombo (molto simili a quelle delle moto). Queste hanno svantaggi e vantaggi, ma ancora oggi sono preferibili a quelle al nichel, per durata e per la mancanza dell’effetto memoria. Io il gruppo batteria l’ho cambiata dopo quasi tre anni, spendendo 120 euro. Si era ridotto a fare meno di 5 km (casa lavoro). Ma considera che lo veramente strausata, con passeggino e prole alle spalle 5 giorni su 7. La durata dipende da tanti fattori: peso, pressione delle gomme, lavorio della centralina (più attacchi e stacchi meno dura la carica). Ti posso dire che calcolando l’ammortamento per la batteria e le spese di manutenzione, non spendi più di 60 euro l’anno!
scusate il primo post era per l’altro articolo….
Per rispondere al “Perchè non investire dunque in nuove installazioni, così come quelle che ha annunciato la regione emiliana?”, perchè noi non siamo in Emilia-Romagna.
Si devono spendere i soldi per tutte le enormi carenze che ancora ha questa città, non per aulici distributori di corrente elettrica a biciclette.
Ricordo che ancora in una città di 700:000 mancano: una vera Metropolitana Comunale, i ponti pedonali soprelevati sulla circonvallazione (che al momento è peggio di una trazzera con tutti i semafori pedonali ridicoli e in più Via Perpignano), il ponte corleone, la (ri)bonifica e seria sistemazione di quella fogna dell’Oreto e …..potrei continuare per molto tempo.
Certo, come no, spendiamo denaro per i caricatori di biciclette per “fare-ambientalismo -fa-figo-sono-buono-vesto-alternativo” e lasciamo i guardrail della circonvallazione tutti accartocciati in stile strade di calcutta.
Ecco perche è fondamentale NON investire dunque in nuove installazioni, così come quelle che ha annunciato la regione emiliana.
Il mio parere è che ci sono cose che a Palermo si possono fare e cose che non si possono fare.
I una città come palermo piccola e con uno scarso uso cittadino delle biciclette tradizionali, pensate a quelle eletriche, non avvera maiiii.
Anche se l’intenzione è buona, possiamo osservare il limitato uso della pista ciclabile che parte dal porto e non si sa dove arriva
@ Raven
Sono daccordo con te…ma…”fare-ambientalismo -fa-figo-sono-buono-vesto-alternativo”, quà hai detto una sciocchezza..e grossa.
Io non vesto alternativo (uso la bici per andare al lavoro, quindi sopra la bici sono in giacca e cravatta..altro che alternativo!), non sono buono, (se vuoi saperlo guido un SUV, ma uso l’auto solo quando esco dalla città con la mia famiglia, più o meno due volte al mese), e non sono figo (sono un quarantenne padre di famiglia)!
Concordo con te che Palermo ha ben altri problemi, tutti quelli che hai elencato e tanti tanti, tantissimi altri.
Ma incentivare l’uso di mezzi di trasporto alternativi e non inquinanti è sacrosanto per un amministratore pubblico, perchè attiene alla qualità della nostra vita ad al diritto di non respirare gas tossici invece di ossigeno…in definitiva al diritto alla vita!
E’ vero che le colonnine di ricarica non sono necessarie, visto che le batterie delle bici si smontano e puoi ricaricarle dove vuoi…diverso sarebbe in caso di quadricilo elettrico. Ripero, prima di tutto occorre una pista ciclabile vera. Conosco tantissime persone che vorrebbero passare alla bìci elettrica, ma temono e giustamente per la loro incolumità. Io l’ho scelta per motivi di costo. Perchè tra assicurazione, bollo e benzina partivano duemila euro all’anno. Non criticare chi le usa e non pensare che sia solo una moda!
@phrantsvotsa
No beh certo le persone come te non c entrano con quella definizione, ho sbagliato a non precisare e a non definire meglio la cosa.
Sorry XD
Piuttosto, mi riferivo a tutta una serie di falsi ambientalisti ( e talvolta animalisti) che sono solo fumo e niente arrosto.
Che vestono come pezzenti e poi li vedo salire sul Cayenne del padre.
Parlano di uso di auto ecologiche elettriche e mezzi pubblici a trazione elettrica (treni, tram)perche non inquinerebbero e poi non ti sanno spiegare come viene prodotta l’elettricità che li muove(cioè dalle centrali a PETROLIO e GAS, poiche in italia non esiste il nucleare o le COSTOSISSIME e purtroppo ancora del tutto inefficenti energie rinnovabili).
Considera che da universitario io sono spesso a contatto con questa gente..Sono limitato in quanto umano a cio che mi circonda, tu invece si che mi piaci.
Sono d’accordissimo con te e col tuo modo di agire.
Yet, rimangono da fare le altre cose a palermo molto piu prioritariamente che non le colonnine di ricarica, che (purtroppo per me e per te) verrebbero costruite solo per la faccenda di immagine del “son-figo-son-ambientalista-anarchico-la società-industriale-fa-schifo”.
Già, perche quei ragazzetti li di cui parlavo, vai tranquillo che non la usano la bici.
@Raven
In pratica la pensiamo alla stessa maniera 😉
Io ODIO i finti alternativi…ne conosco tantissimo, che poi hanno la villa incittà con prato inglese.
Per quanto riguarda la produzione di elettricirà. hai pienamente ragione. Però basterebbe fare degli impianti di ricarica più seri, con pannelli solari…sul modello di quelli realizzatri e mai utilizzati a notarbartolo.
Se sei uno studente e frequenti il campus, non ti poui sbagliare…sono l’unico funzionario che ogni mattina va al lavoro con la bici elettrica…i miei colleghi si portano dietro auto che pesano qualche tonnellata 😉